È veramente interessante l’indagine “Studio Nazionale Fertilità”, svolta dal ministero della Salute, con decine di migliaia di interviste a ragazzi (15-17 anni), studenti universitari, popolazione adulta e ad un campione di medici (pediatri e medici di famiglia).
Viene affrontato un argomento molto sensibile (idee e stili di vita rispetto alla sessualità, atteggiamento verso i figli, progetti di fertilità) sulla base di dati seri ed affidabili.
Sul sito del Ministero della salute è possibile trovare la sintesi della presentazione dello Studio Nazione sulla Fertilità, con tutti gli interventi dei relatori, nonché il rapporto finale del Convegno di presentazione dei risultati dello Studio Nazionale Fertilità tenutosi il 19 febbraio scorso.
In sintesi sono almeno quattro elementi specifici che emergono dalle risposte.
1. Chi informa ed educa alla sessualità? “Il dato forse più impressionante (anche se non sorprende gli addetti ai lavori) è – spiega Francesco Belletti, direttore del Cisf di Milano - che oltre l’80% degli intervistati adolescenti trova/ha trovato su Internet informazioni “sulla sessualità e sulla riproduzione”; seguono gli amici, al 40/45%, la famiglia al 25%, la scuola al 20%”. Poi, ancora più in basso, riviste, medici, ecc.
2. L’esercizio precoce della sessualità. C'è la conferma della elevata percentuale di adolescenti che hanno rapporti sessuali completi; un adolescente su tre dichiara di aver avuto rapporti completi prima dei 17 anni (i maschi nel 35% dei casi, le femmine nel 28%), mentre tra gli universitari l’85% degli intervistati dichiara di aver avuto il primo rapporto completo entro i 19 anni (il 75% entro i 18 anni). Sembra affermarsi una sorta di “rovesciamento”, per cui il rapporto completo è spesso molto precoce, prima ancora che la relazione affettiva si sia chiarita. In tal modo, però, la sessualità diventa come “esterna” al cuore delle persone.
3. Chi vuole avere figli? Stupiscono poi le risposte rispetto ai progetti di genitorialità: il 78% dei ragazzi (fino a 17 anni) vuole avere figli, nel proprio futuro, e solo il 7% dichiara di non volerli affatto; ma da adulti la percentuale di chi non li vuole avere supera il 40% (anche tra chi non ha ancora figli).
4. Educare la persona. Il nodo dell’educazione sessuale emerge con forza e ritrova impreviste consonanze anche con i recenti richiami di Papa Francesco.
Sul tema dell'educazione concorda la Ministra della Salute Giulia Grillo. Per lei è tempo di promuovere nelle scuole una corretta educazione ai temi della salute facendo sì che “la salute diventi materia di insegnamento trasversale, in linea con gli insegnamenti dell’Oms e attraverso un’alleanza tra scuola e SSN”. “Ritengo che sia necessaria una fattiva collaborazione tra i diversi livelli politici ed istituzionali - prosegue Grillo – per promuovere una consapevolezza nelle persone e un cambiamento culturale”. “Mi auguro che si possa realizzare appieno la stretta collaborazione con il Miur da poco sancita – sottolinea la ministra - e sono fiduciosa che la collaborazione attiva con i medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e con gli operatori territoriali dei Consultori familiari possa portare ad una capillare intervento anche in fasce della popolazione più marginali. Le istituzioni deputate alla formazione continua dei professionisti sanitari – ha concluso – dovranno a tal proposito fornire loro gli strumenti più adeguati per lavorare con coscienza e responsabilità”.
Giacinto Bosoni