Presentiamo due contributi che don ROMOLO TADDEI, sacerdote, psicologo e psicoterapeuta, fondatore e direttore per oltre quaranta anni del Consultorio Familiare di Ispirazione Cristiana di Ragusa, recentemente scomparso, ha pubblicato sulla rivista “Consultori Familiari Oggi”.
Il primo di essi, pubblicato nel 2014, si intitola: “Uomo e donna: dalla differenza all’unita”.
Scriveva nell’abstract don Romolo: “È un tema che potrebbe dare l’impressione di essere cervellotico e astratto, in realtà è fondamentale per il clima culturale che stiamo vivendo. Gli interrogativi che pongo sono i seguenti. Primo interrogativo: ci sono dei fondamenti che possono stabilire una irriducibile diversità tra l’uomo e la donna ed un richiamo all’unità? Se ci sono quali sono? I fondamenti li trovo nella antropologia biblica e nella ricerca delle scienze umane. Secondo interrogativo: ci sono dei codici che permettono di illuminare quel terreno di battaglia che è la relazione uomo-donna, di attraversare la diversità e farla diventare una preziosa risorsa della relazione nella verità delle reciproche identità? Dei codici ci sono: i codici maschili e femminili, primari e secondari. Terzo interrogativo: qual è il contesto socio-culturale che stiamo vivendo nell’affrontare il tema del rapporto uomo-donna? Quarto interrogativo: quali sono gli orientamenti educativi ai quali prestare attenzione per una maggiore armonia e collaborazione tra il maschile e il femminile? Ne evidenzio quattro: 1) Consapevolizzare le differenze – 2) Educare all’accoglienza dell’altro e alla reciprocità – 3) Coltivare lo stupore – 4) Educare alla corporeità.
Il secondo, pubblicato nel 2015, riguarda “La consulenza alla coppia”.
Il Contributo descrive logiche, atteggiamenti, modalità della consulenza alla coppia proposta come percorso di incontri fra una coppia che chiede aiuto e una coppia di terapeuti o counsellor che conducono l’incontro. Attenzione massima data all’accoglienza, alla chiarezza delle interazioni verbali, allo stile comunicativo, alla valorizzazione delle risorse individuali e di coppia in chi sente scemare affiatamento e intesa. Il tutto alla luce di un costante sfondo empatico. Dettagliata l’illustrazione degli orientamenti da seguire, delle dinamiche da proporre, del modo di affrontare eventuali resistenze al fine di innescare stili di interazione nuovi, più funzionali e fecondi. “Ci poniamo come osservatori e come partecipanti – scrive don Romolo – Come osservatori identifichiamo le possibilità presenti nel sistema, come pure le resistenze. Come partecipanti organizziamo la situazione terapeutica in modo che marito e moglie interagiscano l’un l’altro direttamente, piuttosto che focalizzare l’attenzione su di noi come terapeuti oppure su aspetti intrapsichici. Facciamo in modo che la coppia possa consapevolizzare ciò che fino ad ora ha cercato di non vedere e di attuare più possibilità di scelte. I nostri interventi mirano a far sì che la coppia consapevolizzi il suo modo di interagire, le sue potenzialità, ciò che sa fare bene, la sua debolezza e ciò che ha bisogno di imparare. Offriamo, in tal modo, la possibilità ad ognuno dei coniugi di sperimentare una modalità relazionale nuova, più sana e produttiva, che potrà poi ciascuno dei due fare propria e continuare ad applicare nelle altre relazioni della sua vita”.